Sauvage Dior, il profumo più venduto al mondo

2023-01-05 17:26:44 By : Mr. Richard Li

Il grande successo della fragranza ha aperto la strada ai profumi di nuova generazione: sostenibili e ricaricabili.

Dalla sua prima apparizione nel 2015, la fragranza maschile Sauvage ha riscosso un successo straordinario, diventando il profumo più venduto al mondo. Un primo posto senza precedenti nella storia dei profumi maschili (nel 2021 è stata venduta una fragranza ogni tre secondi). Un vero e proprio fenomeno che si è evoluto e sfaccettato negli anni dando luogo a un universo così composto: l’eau de toilette, l’eau de parfum, il parfum e l’elixir.

L’avventura è iniziata nel 2015, con una composizione straordinaria di François Demachy, Dior perfumer-creator, che ha scelto di giocare con note vivaci di bergamotto e legni ambrati. Ma la storia di questo mito della profumeria ha origini più lontane. Era il 1966 quando Eau Sauvage è arrivato sulla scena conquistando un’intera generazione di uomini grazie anche a un’efficace campagna pubblicitaria che ha visto protagonista Alain Delon. Nel vecchio video di lancio l’attore ha messo in gioco il suo fascino interpretando, in un caleidoscopio di trasformazioni, gli eroi che hanno rappresentato l’ispirazione del profumo. Il Sauvage di oggi non ha però niente a che fare con il suo predecessore Eau Sauvage, che rimane tuttavia un classico senza tempo. Il jus contemporaneo è un manifesto di libertà di nuova generazione e rappresenta l’incontro tra il lato rude e il lato nobile di un uomo.

François Demachy ha scelto di rivisitare la struttura originale del fougère giocando con ingredienti di estrema qualità. In partenza il bergamotto di Reggio Calabria apre le danze con la sua sfaccettatura speziata e fruttata, leggermente amara. Per ottenere una firma olfattiva su misura Dior ha deciso di utilizzare una particolare qualità di questo agrume. Frutto di un territorio di eccezione, situato fra il Mar Ionio e l’altura dell’Aspromonte, il bergamotto di Reggio Calabria possiede note olfattive agrumate, fiorite e fruttate che lo distinguono da tutte le altre varietà di bergamotto. Raccolto a mano fra gennaio e febbraio, da questo frutto cui viene estratto un prezioso olio essenziale grazie a una macchina detta perlatrice, una sorta di lungo scivolo dove una spirale metallica con punte embricate grattugia i frutti. Il bergamotto così ottenuto presenta quindi più carattere ed espressività. Appena pepato, lievemente amaro e fumé, si fa ancora più fruttato. Altra nota protagonista è quella dell’Ambroxan che, poco a poco, rivela la bellezza delle sue note ambrate senza imporsi. Ingrediente di origine naturale estratto dall’ambra grigia, rivela le sue note marine al contempo sensuali e rivitalizzanti. A seguire tutti gli altri accordi della formula. L’elemi dona accenti balsamici. Il pepe di Sichuan e le bacche rosa liberano vibrazioni speziate. Il geranio diffonde un soffio pungente. Il vetiver richiama la potenza dei legni. La lavanda del Vaucluse e della Drôme evoca sentirei aromatici e il patchouli sigilla il tutto con eleganza. Il flacone è essenziale e sobrio e ricorda la nobiltà del jus racchiuso al suo interno. Il tappo nero è laccato e plissettato, sormontato dalle iniziali CD. Il vetro è compatto e scuro, ed evolve in una gradazione che va da un’opacità totale a una trasparenza fumé. Le iniziali CD sono incise anche sul fondo, mentre un’ape si nasconde all’interno del tappo con calamita.

Nel 2021 François Demachy ha deciso di rivisitare ancora una volta la freschezza di Sauvage per un nuovo capitolo olfattivo della gamma: Sauvage Elixir. In testa persistono gli agrumi, ma spunta il pungolo incisivo del pompelmo. Vivace e tenace, chiama in rinforzo le spezie che arrivano ben decise a farsi sentire grazie a un trattamento di estrazione a bassa temperatura che preserva i loro aromi. Alcune giocano la carta del calore e della sensualità, come l’essenza molto pungente di cannella e noce moscata; altre sono invece fresche e si avvolgono in un cardamomo agrumato e aromatico al tempo stesso. Insieme si sostengono tutte le une con le altre, accogliendo poi una nota liquorosa di rum della Martinica che finalizza il profumo. Dopo questo inizio potente, l’altra nota immediatamente riconoscibile è la lavanda, fiore selvatico di eterna freschezza. Una lavanda diversa dal solito, più raffinata, creata su misura per questa composizione: un’essenza di lavanda di Nyon DOP, coltivata sui terreni eccezionali di Les Baronnies, un massiccio delle Prealpi provenzali. Con una nota “fieno” un po’ vagliata, è più ricca, più floreale e meno aromatica rispetto alle sue cugine delle pianure. Subito dopo sopraggiunge il calore dei legni. Un accordo ambrato avvolge il fondo pungente di liquirizia. Insieme a loro il vetiver di Haiti, parecchio terroso, conferisce ulteriore carattere al tocco acidulo del pompelmo. Infine, a fare da collegamento, un cuore di patchouli.

Poiché, quanto a sostenibilità e tutela della salute del Pianeta, l’urgenza di cambiare le cose in meglio impone nuovi standard produttivi, il ciclo di vita dei profumi ha assunto una rilevanza non più trascurabile. Dior ha deciso di contribuire a preservare l’ambiente attraverso un gesto semplice ma decisivo: l’eau de toilette è finalmente ricaricabile. Con la sua capienza di 300 ml, la ricarica è stata pensata per il flacone classico da 100 ml, ma anche per il flacone da viaggio da 30 ml. Alcuni dettagli rendono poi ancora più etico il design. Il recipiente blu notte è laccato in alluminium e di conseguenza riciclabile all’infinito. La ricarica si avvita capovolta sul collo del flacone e il profumo scorre grazie alla tecnica di auto-stop integrato, si interrompe cioè automaticamente quando il flacone è riempito, dopo circa un minuto, così da non perdere neanche una goccia in un’ottica anti spreco. La ricarica permette così non solo di prolungare la vita del flacone, ma anche di ripensare tutto il suo ciclo di vita, dalla fabbricazione fino al riciclaggio finale.